lunedì 12 luglio 2021

Guido, i’ vorrei

 





 












Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;

sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio.

E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:

e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi.

Parafrasi. Guido, io vorrei che tu, Lapo ed io fossimo presi da un incantesimo e posti su una navicella, che esposta al vento in qualsiasi direzione,  andasse liberamente per  il mare secondo i nostri desideri.  E ciò avvenisse in modo tale che la sorte o le avversità atmosferiche non ponessero nessun ostacolo. Anzi, avendo noi la medesima intenzione, crescesse continuamente la voglia di stare assieme. Vorrei che  il buon mago che ha operato l'incantesimo mettesse con noi donna Vanna (amata da Guido) e donna Lagia (amata da Lapo) e quell'altra di cui non dico il nome  - che è la trentesima nominata nel libro delle donne più belle di Firenze - (amata d me).
E vorrei che noi non dovessimo fare altro che parlare  d'amore. E che ciascuna delle fanciulle fosse contenta, così come certamente saremmo contenti noi.

(N.B. Si tratta di un modestissimo omaggio del sottoscritto a Dante nel 700° della morte con la trascrizione di appunti del 1959. Non garantisco della correttezza filologica della parafrasi.)

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