lunedì 25 settembre 2023

Ci sono ancora poeti

Giorgio Pizzol Recensione a di giorni altrimenti di Rose Bazzoli







Ci sono ancora poeti

Chi legge di giorni altrimenti capisce di trovarsi di fronte a poesia autentica. Quella scrittura che ci parla di momenti di vita realmente vissuti esposti in forma di canto o canzone. In quel modo di comunicare combina suoni e significati in forme impreviste e imprevedibili.

ho pochi desideri

indolente sulla soglia

di una dolce maturità lucciole

mi piangono addosso filanti

vuoti di stelle senza l’affanno

di riempire buchi neri

Notiamo il gioco dell’assenza della punteggiatura che ci permette letture plurime del testo. Esempio. lucciole mi piangono addosso filanti oppure filanti vuoti di stelle senza l’affanno. Chi legge può procedere liberamente a combinazioni diverse.

Ma al di là del gioco il lettore intuisce il senso complessivo del canto. Restano oggi pochi desideri. Desideri che, forse, sono stati repressi, forse sono rimasti delusi. E però vediamo anche la liberazione dall’ansia procurata dal desiderio impossibile ad essere soddisfatto, “un buco nero” appunto. Il lettore qui pensa a situazioni in cui egli stesso si è trovato a vivere. Come accade sempre leggendo le poesie che entrano in quel profondo che ognuno può avvertire affine a quello del poeta.

Come in questa

alba

nell’ovatta del sogno schegge di pensieri faticano ad avere la meglio

ottusamente
anche il corpo indugia altrove

poter restare per sempre
in questo dubbio tra l’essere e l’esserci

la pena ancora quieta nella sua tana

Il dubbio tra l’essere e l’esserci richiama Heidegger, il più enigmatico dei filosofi del ’900. Ma non ha niente di cerebrale e di astratto. È l’espressione di quello stato d’animo che provano tutti coloro che hanno il coraggio di sondare la propria interiorità senza restare però prigionieri del proprio io come Narciso.

Rose supera il dubbio esistenziale con ironia in

di sguincio

…..

(forse si ama per curiosità)

la faccia del postino è la tua
e il gatto ha la tua espressione

….

c’era una volta un tempo che non è mai stato

E con ironia e realismo nello stesso tempo ci presenta una meditazione sul rapporto fra maturità ed infanzia.

liberiamo i palloncini!

sorrisi in piazza e nasi per aria

bambini e vecchi tutti della stessa età

il cielo si colora di sogni

La piazza di un piccolo paese, la sagra. Si liberano i palloncini. Il tempo reale è sospeso. Si entra nel tempo delle fiabe, della fantasia. Bambini e vecchi hanno la stessa età. L’età dei bambini, s’intende. Perché le fiabe sono per i bambini. E per i vecchi che conservano il bambino che resta nel loro profondo.

Rose Bazzoli è dentro la scena e vi partecipa. Nello stesso tempo è fuori e ce la descrive, la dipinge, in versi, in poesia. Ci fa un bel regalo. Non è facile trovare poeti ai giorni nostri.

Qui ci dobbiamo fermare. Non pensi il lettore che il sottoscritto recensore abbia citato i versi “migliori”.

Questi li leggerà dopo che avrà preso in mano di giorni altrimenti (tutto in lettere minuscole come da licenza poetica rilasciata di diritto a Rose Bazzoli)

https://www.amazon.it/giorni-altrimenti-Rose-Bazzoli-ebook/dp/B09SBG4LRJ

*Rose Bazzoli bresciana, studi classici, di professione interprete e traduttrice. Ha pubblicato: poesia “di giorni altrimenti”; per ragazzi: “Storie per tutti i giorni”, tradotto quattro lingue; racconti “Niente di personale”; storia e arte “Acquafredda ‘900: storie di un mondo che non c’è più”, “Oltre il tempo – Antologia di Acquafredda” 

 



giovedì 7 settembre 2023

Il blog di Iride luce

Il Blog di Iride luce 


Chi sono

#coevismo #coevalogos

Iridediluce è uno spirito allegro. Di quell’allegria che nasce dall’aver imparato dalla sofferenza, e perciò più intensamente vissuta e contagiosa. Spudoratamente autoironica, alterna momenti di garbata sapienza ad esplosioni verbali e paraverbali tipicamente partenopee. Creatura davvero poco allineata a schemi convenzionali, è un’infaticabile blogger, scrittrice di talento, dall’inesauribile curiosità e voglia di conoscere(si) e crescere.
Poliedrica e creativa, fa parte di quella schiera di belle persone alla continua ricerca di sé stesse che non si stancano di sperimentare e non temono l’ignoto, trovandolo invece stimolante e divertente.
Il blog primario si apriva con una citazione dall’inferno dantesco, monito per chi lo legge che la cultura non è solo nozionismo, ma quel bagaglio di umanità e consapevolezza che ognuno di noi costruisce o dovrebbe costruirsi durante l’arco della propria vita.
Ama vivere intensamente in forma di rosa.

Motto attuale le parole del Prof Eco:
“L’antica rosa esiste solo nel nome: noi possediamo nudi nomi – Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.”

(Umberto Eco, frase finale de “Il Nome della rosa ” che cita Bernardo di Cluny)

MANITESTO DELLA DONNA COEVA

Amante del vizio al nuovo ed ebbra di comunicativa intima ed interiore

Profetessa di nuovi scenari artefici di nuove creatività vantaggiose

Madre di nuovi ideologismi in ogni forma artistica

Volitiva d’immaginazione e specchio di capolavori imperscrutabili

Pretenziosa oltre  i veli del dilagante mortorio dell’inventiva ed orgogliosa  del suo sentire

Artista dall’idea generativa, in cui l’idea, il concetto e il continuo germogliare, di arte possano essere riconoscibili come SussurriCinesi: irriconoscibili ma intriganti

Artista capace di lavorare su diversi fronti sull’Opera e sulla sua cornice

Libera da congetture sociali e subdole dell’ordinario

Oltre il definito e l’effimero capace di vivere il piacere in ogni sua forma e compagine; l’abilità di dipanarsi in aria umida, complice della forza lussuriosa

Disponibile al confronto e all’incanto artistico, alla ricerca intima e spirituale

Maria Pia Carlucci, Iridediluce